Qualche caduta l'ho fatta per lo più per mia colpa.

1- La prima che ricordo fu all'Elba, nell'85.
Avevo una Yamaha XT600 nera.
Incrociando un'auto che non mi diede spazio in uno sterrato un po' stretto toccai un muro con la manopola destra.
La moto aveva dei paramani aperti, probabilmente la leva del freno strisciando il muro inchiodo' la ruota e caddi.
Unico danno: un mazzo di chiavi che avevo nella tasca destra dei calzoni si stampo' nella coscia, lasciandomi un livido extra-grande.
Lo spavento fu notevole.
Mai piu' portato nulla in tasca.
La moto sembrava malmessa ma fu sufficiente allentare alcuni blocchi della forcella per raddrizzare tutto perfettamente.
Invero alcune cadute le avevo fatte anche in precedenza, con i cinquantini e col Trial Fantic che avevo comprato nell'81, ma sono ricordi vaghi.


2-3-4 Poi ricordo tre cadute in Islanda, nel 96.
Avevo una XT600E presa usata proprio per quel giro.
Tre cadute senza conseguenze in fuoristrada, dovute a imperizia.


5- Nel 97 caddi con l'Africa Twin a Verbania, una frenata da panico con conseguente blocco della ruota anteriore, moto a terra sul lato sinistro, nessun danno, un po' di paura.

6- Nel 99 invece caddi in Norvegia, con la BMW R80 GS Basic.
Sceso da un traghetto mi avvicinai troppo a un'auto che pensò bene di frenare violentemente per poter incrociare un autobus, data la strada stretta.
Mi fu impossibile evitare il tamponamento e la caduta.
Qualche danno al cupolino e al parafango anteriore.


7- Poi sono caduto nel 2008, la vigilia di Pasqua, pure con la Basic.
In discesa, stavo per affrontare un tornante a sinistra, non ricordo di aver frenato ma la ruota anteriore ha perso aderenza e sono caduto sul lato sinistro, strisciando verso il bordo stradale a destra.
Una discreta botta sul casco.
Rialzatomi ho notato che l'asfalto, bagnato, era particolarmente scivoloso.
Gasolio.
Nessun danno, a parte un bozzo sul cupolino tale quale quello della caduta precedente.


8- Nel 2008 altra caduta, praticamente da fermo.
La prima con la R1200GS Adv.
In giugno ero a 200 km da Bodo (N).
Il mio compagno di viaggio sbaglia strada e io lo raggiungo per poter fare inversione.
Un attimo di disattenzione e nel ripartire la moto si inclina a sinistra oltre il limite per poterla sostenere.
Cado con lei, senza danni perchè i tubi paraserbatoio di serie fanno il loro dovere.
Nel tentativo di contrastare la caduta mi procuro un trauma al pollice destro che resta dolente per qualche giorno.


X- Nel giugno 2011 venne  coinvolta, suo malgrado, una giovane renna svedese della zona di Arvidsjaur.
Protagonista la mia RT al suo primo viaggio Scandinavo.

9- Nel luglio 2013 con la F800GS, scendendo dal Sommeiller (non ero comunque arrivato in vetta ma solo a poco meno di 2800 di quota, timoroso più per il pensiero di dover ridiscendere che per le difficoltà in salita).
In un tornante in discesa con fondo molto accidentato e con livello stradale non uniforme ho avuto timore a lasciar correre la moto e cercando un appoggio a destra, interno curva, il piede ha trovato il vuoto.
La moto ha iniziato a cadere sulla destra e quando il piede ha finalmente trovato appoggio il colpo è stato molto violento ma sono riuscito ad evitare di restare sotto la moto.
Nessun danno, una caviglia gonfia e dolente per un po' di giorni, forse oltre alla botta c'è stata anche una torsione.
Sta di fatto che dopo oltre 40 giorni a volte si faceva ancora sentire.


10- A metà luglio 2015 una caduta da fermo con la R1200GS, senza conseguenze.
Dopo una sosta per sistemare la videocamera sul casco sono ripartito lasciando i guanti sulla sella dietro.
Me ne sono accorto dopo qualche centinaio di metri e mi sono fermato.
Girandomi indietro ho inclinato troppo la moto sulla sinistra e sono finito a terra.
Nessun danno grazie al paracilindro in fibra.

11- A inizio dicembre 2016 una caduta sul ghiaccio, una caduta che neanche un principiante ....
Decido di andare in Raticosa, a casa c'è il nebbione che appena si sale un po' lascia un bel sole limpido.
SP 7 della Valle dell'Idice, bella asciutta appena sparisce la nebbia, salgo svelto, il termometro segna 8 gradi e mezzo, curve asciutte, un po' di umidità in ombra ma niente ghiaccio.
Sono da poco entrato in Toscana e trovo la prima curva traditrice: ghiaccio all'ombra, la prima dopo una serie di curve perfettamente asciutte.
E' che sono oltre i 900 mt., la nebbia della notte ha lasciato un velo umido che non ha fatto in tempo a sgelare.
Dopo tanti anni di moto dovrei saperlo che basta andar prudenti e non succede nulla, invece .....
Piego a destra e l'anteriore parte per la tangente, il ginocchio dà la botta, a terra ancora in posizione con manubrio ben saldo e sedere sulla sella, inizio una scivolata eterna, il ghiaccio che ha causato la caduta ora mi evita qualsiasi danno da strisciamento, ma non mi fermo più.
Mi vien quasi da ridere, sono stato proprio un cretino.
Finalmente mi fermo di traverso sulla corsia dell'altro lato, ruota anteriore contro il muretto a 90 gradi ad occupare un bel po' di carreggiata, alla mia destra la controcurva, un camion che ho visto un bel po' più a monte poco prima di scivolare sta arrivando.
In piedi faccio fatica a non cadere lungo disteso, attraverso la strada e riesco a fermare il camion in tempo.
L'autista mi aiuta a mettere la moto in sicurezza, non mi sono fatto nulla a parte la botta al ginocchio.
Ma pare funzioni, nonostante il dolore.
La moto ha solo il paramani destro grattugiato, poca roba.
Ma per andar dritto il manubrio è molto girato a destra.
Salgo in casa, mia moglie mi medica il ginocchio e mi dice: "Bravo coglione", ma è contenta che sono intero e neppure stavolta le verrà la tentazione di trattarmi come un cavallo azzoppato in mezzo alla prateria.
Mi è già successo con la mia prima XT600, basta allentare i bulloni che stringono gli steli alle due piastre della forcella e tutto torna a posto, o quasi.
La moto in officina sul carrello per un controllo, tutto ok.

Ricognizione sul posto il giorno successivo.
La curva del misfatto, mia moglie Giovanna nel punto della caduta:


Qui invece dove mi sono fermato dopo lo scivolone che sembrava non finire mai, poco prima del cartello bianco che compare anche nel filmato sotto:


Ho misurato la distanza: circa 39 metri.
Per essere nel sicuro direi di aver scivolato per oltre 35 metri, merito della ghiacciata.
Nessuna abrasione apprezzabile dato che l'asfalto era tutto coperto da una lastra di ghiaccio.

La moto si è fermata con l'anteriore contro al muretto e il posteriore a centro carreggiata, in vicinanza della mezzeria, coricata sul fianco destro; io a cavallo. 
Sono andato a rivedere un filmato fatto recentemente, e ho individuato nel minuto 11,11 il punto esatto della caduta.
Guardandolo alla massima definizione e a schermo intero si vede chiaramente che ho appena scalato alla terza dalla quinta e vado a circa 50 km/h.
Presumibilmente ero più o meno nella medesima situazione quando patapum.


Il punto della caduta coincide con il minuto 11,11 e la scivolata termina intorno al minuto 11,14.

Torna più o meno anche il conto dei circa 40 metri di scivolata.
A questo punto mi spiace di non aver avuto la videocamera sul casco, quel giorno.
Ne sarebbe forse uscito un filmato interessante.


12- Nel luglio 2017, durante un girello con alcuni amici sulla Route Des Grandes Alpes, una caduta da fermo mi ha procurato un bel segno sulla borsa laterale destra. Nessuna conseguenza per me.

Basta, spazio finito (cioè: non posso più cadere).